(Maryam, 13)

Tenerezza da parte Nostra e purezza.

(Corano- Maryam, 13)

mercoledì 12 giugno 2013

Rispettare le donne - l’insegnamento del Profeta Muhammad (SAAS)


"Solo un uomo d’onore rispetta le donne; solo un uomo senza onore non rispetta le donne" 

così disse il profeta Muhammad SAAS che con il suo messaggio di misericordia si impegnò per liberare la donna.
In un mondo in cui la violenza contro le donne è in continua crescita e sta raggiungendo livelli allarmanti (e i musulmani non sono un’eccezione), vale la pena per tutti di riflettere sugli insegnamenti del Profeta Muhammad SAAS riguardo l’onorare le donne. Questo aiuterebbe i musulmani a prendersi la responsabilità di esaminare il proprio fallimento nel seguire l’esempio del loro maestro e modello di comportamento. Ma aiuterebbe anche i non musulmani a conoscere la misericordia di questo grande maestro, che spesso è frainteso. Ed io sono convinto che i musulmani stessi sono parzialmente responsabili per questo fraintendimento. Non serve essere musulmani per apprezzare il profeta dell’Islam per i suoi insegnamenti sull’onorare le donne.
Il Profeta Muhammad SAAS nacque in una società in cui le donne erano soggette a tanta violenza, che spesso prendeva la forma di infanticidio delle bambine. Le figlie erano considerate un peso e liberarsi di loro era, a volte, considerato una necessità, e lo facevano nel modo più violento: le seppellivano vive! È riportato che Omar, il secondo califfo, prima di abbracciare l’Islam avesse seppellito viva una delle sue figlie. Più tardi dopo essere diventato musulmano, lo si vedeva spesso versare lacrime quando ripensava a questo capitolo nero della sua vita! Come disse: 

“io stavo scavando la buca in cui seppellirla e lei toglieva la terra dalle mie guance.”

Le riforme profonde introdotte dal Profeta miravano ad eliminare ogni forma di brutalità contro le donne ed a far risaltare la dignità della donna. Persino le iniziali rivelazioni meccane tuonarono contro questo orribile crimine:

"quando la bambina sepolta viva verrà interrogata al fine di sapere per quale delitto è stata uccisa"
L'avvolgimento (al Takuyr), 8-9

Per raggiungere questo scopo, il Profeta affrontò la radice del problema: la misoginia. Considerava necessaria una trasformazione delle coscienze, per questo egli corresse le false credenze sull’origine dell’uomo e della donna. Mentre le culture predominanti dell’epoca si chiedevano se la donna avesse o meno un’anima, il Corano affermava:

"...temete il Signore che vi ha creati da una sola anima..."
Le Donne, 1

Avendo così stabilito l’unità del maschio e della femmina, e di conseguenza la loro interiore identità spirituale, l’Islam ha minato alla base ogni discriminazione basata sulla differenza dei sessi.
Inoltre Allah (SWT) ha affermato nel Corano in modo chiaro che Egli ricompensa ciascuna persona, maschio o femmina che sia, in modo uguale, stabilendo così il principio di uguali ricompense per opere uguali.
(si veda per esempio il versetto:

"A chiunque, maschio o femmina credente, compie un'opera buona, faremo vivere una buona vita e lo ricompenseremo, certo, in base alle sue azioni migliori"
Le Api, 97
oppure il versetto:

"Sì, i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, gli oranti e le oranti, i veritieri e le veritiere, i perseveranti e le perseveranti, gli umili e le umili, i caritatevoli e le caritatevoli, quelli e quelle che sono temperanti, quelli e quelle sessualmente morigerati, quelli e quelle che rammemorano sovente Dio, a costoro Dio ha riservato indulgenza e una ricompensa magnifica"
I coalizzanti, 35
nota del traduttore)
Un’altra importante causa di misoginia era la storia della creazione, poiché Eva era vista come la principale responsabile del peccato originale. Il Corano rifiutò questo mito e spartì la colpa equamente tra Adamo ed Eva, e poi affermò che erano stati perdonati dopo essere tornati a Dio pentiti.
Dopo aver stabilito l’uguaglianza della donna con l’uomo, minando così la base della discriminazione, il Profeta SAAS cominciò a riformare le pratiche sociali prevalenti dell’epoca.

Donne come madri

Il versetto coranico:"e rispettate i grembi che vi hanno messo alla luce" (si riferisce al versetto 1 della sura 4 che in traduzione italiana troviamo come:

"E temete Dio - nel cui Nome inviate richieste - e le parentele"
Le Donne, 1

la parola ARHAM (plurale di rahim) in arabo vuol dire sia grembi sia legami di sangue e quindi parentele n.d.t.) è ripreso e rafforzato dalle parole del Profeta:

“Il Paradiso è sotto ai piedi delle madri”.

Quando uno venne dal Profeta SAAS e gli chiese: “Chi merita il mio trattamento migliore?” egli disse: “ tua madre”, l’uomo pose questa domanda per tre volte e il profeta diede ogni volta la stessa risposta. Quando la domanda fu posta la quarta volta il Profeta menzionò il padre.
Così come il profeta considerò un dovere fondamentale il debito di ciascuno verso la madre biologica, egli conservò un grandissimo rispetto per qualsiasi donna che ebbe cura di lui nella sua infanzia. Chiamava affettuosamente “mia madre dopo mia madre” Umm Ayman, che ebbe cura di lui dopo la morte di sua madre. Inoltre la sua straordinaria lealtà verso la sua madre per allattamento e per la famiglia di lei era conosciuta a tutti.

Donne come mogli

Il dovere verso la moglie è paragonabile a quello verso i genitori; per questo il profeta considerava la gentilezza verso la sposa come il vero segno caratteristico di un credente. (ricordiamo per esempio il hadith: “il migliore di voi è il migliore verso la propria sposa” n.d.t.)
L’amore del profeta per sua moglie Khadija era molto conosciuto. Lei è stata la sua devota moglie e il suo pilastro di sostegno nel periodo più difficile della sua missione profetica.
La lealtà del Profeta per Khadija è durata per tutta la sua vita. È stato più di dieci anni dopo la morte di lei che egli entrò vittorioso alla Mecca. Quando venne a sapere che la propria casa era stata occupata da suo cugino Aqeel (figlio di Abbas), non volle riaverla indietro da lui. Così si pose il problema di dove si sarebbe stabilito. La risposta del Profeta fu spontanea:

“piantate una tenda per me vicino alla tomba di Khadija, così posso condividere con lei la mia felicità come lei condivise con me i giorni di sofferenza!”

L’azione del profeta non era solo mera gestualità; al contrario era un riflesso del suo carattere genuino.
Il buon carattere per lui era indivisibile dalla fede. Egli disse:

“il perfetto credente è quello con il carattere più nobile. E quello con il miglior carattere è colui che tratta sua moglie col massimo affetto!”

Donne come figlie

Nel tempo in cui c’era discriminazione contro le figlie, il profeta bloccò tali pratiche discriminatorie e sottolineò più volte che la salvezza di una persona può dipendere dal trattamento delle figlie. Egli disse: 

“se uno cresce due o più figlie con amore, e le educa bene, loro saranno per lui uno scudo dall'inferno!” 
e disse anche,

“dovete essere equi nel trattare i vostri figli (senza alcuna distinzione di sesso)”;

 egli aggiunse anche:

“se mi fosse permesso favorire qualcuno, favorirei le figlie sui figli”

Vale la pena di osservare che quando Allah menziona il dono dei figli, Egli comincia con le femmine:

"A Dio la signoria dei cieli e della Terra. Egli crea ciò che vuole; Egli dà femmine a chi Egli vuole, dà maschi a chi Egli vuole"
La concertazione, 49

I musulmani devono riflettere sugli insegnamenti del Profeta riguardo l’onorare le donne. Questo secondo me è il primo passo verso una vera rinascita islamica.

Traduzione dell'articolo:
Honor Women-The Prophet's Legacy 
dello Shaikh Ahmad Kutty

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