Col termine tarawih o tarwiha s’indicano le preghiere supplementari del mese di Ramadan, che vanno pregate dopo la salat ul ‘isha e prima del sorgere del
sole. Nel caso in cui le salawat obbligatorie del maghreb e del ‘isha vengano unite per necessità, l’opinione preponderante è quella
che le tarawih possano essere pregate
subito dopo, anche se il sole non fosse tramontato completamente, questa è la
posizione delle scuole, hanafita, shafi’ita e hambalita, mentre secondo i sapienti del madhab malikita affinché
queste rak’at siano registrate come tarawih si deve aspettare che sia
scomparsa la luce del tramonto, altrimenti le salawat saranno registrate solo come preghiere volontarie
generiche.
E se per un qualche motivo non si pregassero le tarawih
nell’orario stabilito, è lecito pregarle in altri momenti?
I sapienti malikiti, hanafiti e hambaliti sostengono che una
volta passato l’orario designato per le preghiere di tarawih non sia più possibile recuperarle, sia che sia state perse
solo le tarawih che la salat ul ’isha più le tarawih. D’altro canto per la scuola
shafi’ita è sempre possibile recuperare le tarawih.
Questa preghiera è considerata una sunnah mu’akkada dai sapienti Hanafiti, Shafi’iti e Hambaliti,
mentre per i sapienti Malikiti è una pratica molto raccomandata, in entrambi i
casi lo è sia per gli uomini che per le donne.
Come tutte le preghiere supplementari è preferibile pregare le
tarawih in serie di due rak’at. Nonostante possano essere
pregate fino alla fine della notte, è raccomandabile farle prima di pregare il witr, perché come abbiamo già visto, questa,
dovrebbe essere l’ultima preghiera della notte.
Abu Hurairah radiya Allahu 'anhu riportò che il Profeta salla Allahu ‘aleyhi wa sallam incoraggiò le persone a compiere le preghiere di Ramadan senza imporgliele come obbligatorie e che disse: “Chiunque preghi durante le notti di Ramadan [il tarawih] con una fede salda e sperando in una ricompensa, tutti i suoi peccati precedenti gli saranno perdonati.”
Registrato dal “Gruppo”.
‘Aisha radiya Allahu 'anha disse: “Il Profeta offrì la salah in moschea e molte persone pregarono con lui. Il giorno seguente fece lo stesso e più persone pregarono con lui. Allora il terzo giorno la gente si raccolse [in moschea], ma il Profeta non andò da loro. La mattina, disse: ‘Certo ho visto quello che avete fatto, e niente mi ha impedito di uscire da voi, se non che temessi che [la preghiera] sarebbe stata resa obbligatoria per voi. ’ E questo era durante Ramadan.”
Registrato dal “Gruppo” a meno di at-Thirmidhi.
E’ lecito sia pregare le preghiere tarawih individualmente che in gruppo, sebbene la maggioranza dei
sapienti preferisca la preghiera comunitaria. Per la scuola shafi’ita e
hambalita pregare il tarawih in
gruppo è una sunnah, mentre per la scuola malikita è “solamente” un atto molto
raccomandato. Nel madhab Hanafi invece, è una sunnah collettiva, in altre
parole se un gruppo della comunità del luogo prega tarawih insieme, allora gli altri saranno esentati da questa
responsabilità.
Come abbiamo letto, in un hadith precedente, il Profeta salla
Allahu ‘aleyhi wa sallam guidò le preghiere del tarawih nella sua moschea, ma dopo fu ‘Umar radiya Allahu 'anhu a fare
in modo che i musulmani prendessero l’abitudine di pregare dietro ad un imam
Abdurahaman ibn Abulqari radiya Allahu 'anhu riportò: “Una notte durante Ramadan, andai con ‘Umar in moschea e trovammo la gente che pregava in diversi gruppi. Alcuni pregavano per conto proprio mentre altri pregavano in piccoli gruppi.
‘Umar radiya Allahu 'anhu disse: ‘Penso che sarebbe meglio se li unissi dietro un solo imam. ’
Allora fece così e nominò Ubayy ibn Ka’b radiya Allahu 'anhu a guida della preghiera.
In seguito andai con lui, un'altra notte, e tutta la gente stava pregando dietro un solo imam e ‘Umar disse: ‘Che bella [buona] innovazione [bid’ah] è questa. Ma è meglio dormire e ritardarla fino all’ultima porzione della notte. ’
Ad ogni modo la gente la pregò all’inizio della notte.”
Riportato da al-Bukhari, ibn Khuzaimah, al-Baihaqi ed altri.
Non vi sono regole particolari su come debba essere fatta la
recitazione nelle preghiere del tarawih,
anche se è stato riportato che il Profeta salla
Allahu ‘aleyhi wa sallam ed i salaf
pregavano circa duecento ayat ogni
sera
Alla fine del mese di Ramadan
è sunnah (per tutte le scuole eccetto
che per il madhab malikita che lo considera “solo” raccomandato) aver recitato
l’intero Corano nelle preghiere del tarawih,
in questo modo la gente riesce a sentirlo per intero almeno una volta.
Ibn Qudamah riferì: “Ahmad
disse: ‘Recitate del Corano quello che è facile per la gente e non siate duri
con loro, specialmente durante le notti corte [cioè in estate].’” Al
Qadi disse: “Non dev’essere preferito
recitare meno dell’intero Corano durante il mese: in questo modo la gente sarà
in grado di sentire il Corano per intero. Non recitate più di una lettura del
Corano perché questo potrebbe essere difficile per le persone. [Mentre si recita]
si dovrebbe considerare la condizione della gente. Se la comunità concorda che
preferisse una lunga recitazione, questo sarà la cosa migliore.”
Vediamo ora qual è il numero di rak’at da fare per tarawih,
questa è una questione che può portare a discussioni e a divisioni anche
all’interno della stessa moschea, infatti non è insolito trovare gente che
discute se sia meglio pregare otto o venti rak’at. In verità, come per molte altre questioni che
non sono fondamentali per la dottrina islamica e sulle quali ne Allah subhanahu wa ta'ala ne il Profeta salla Allahu ‘aleyhi wa sallam si sono
pronunciati, ci sono più interpretazioni che è lecito seguire.
Tutti i sapienti sono dell’opinione che non ci sia un limite
massimo di rak’at che è lecito fare
per tarawih.
Il Profeta salla
Allahu ‘aleyhi wa sallam non ha mai precisato il numero di rak’at per il tarawih, ma è stato riportato solo che lui pregava undici unità di
preghiera (le ultime tre per il witr)
nelle notti di Ramadan e non:
Riportato nel Sahih al-Bukhari e nel Sahih Muslim.
Nonostante questo hadith,
sappiamo che durante il califfato di ‘Umar, ‘Uthman e ‘Ali radiya Allahu 'anhum la gente pregava venti rak’at, e nessuno dei Sahaba
ha mai messo in discussione questa pratica. At-Thirmidhi disse: “La maggioranza della gente di conoscenza
segue quello che è stato riferito ad ‘Umar e ‘Ali e da altri Compagni del
Profeta, [cioè che pregassero] venti rak’at. E questa è l’opinione di
al-Thauri, ibn al-Mubarak, e ash-Shafi’i. Ed io ho trovato la gente di Mecca
che pregava venti rak’at.”
Infatti, nelle quattro scuole canoniche il numero di rak’at per questa preghiera non è mai
stato ristretto a otto. Per i madhahib Hanafi, Shafi’i e Hambali sono venti rak’at più il witr, mentre per la scuola malikita sono venti rak’at più shaf (un numero pari di rak’at) e witr, anche se in questa scuola c’è un'altra posizione secondo la
quale il numero di rak’at sia trentasei.
Alcuni sapienti pensano che la sunnah sia di pregare otto rak’at,
ma che sia preferibile arrivare a venti, e che comunque è lecito pregarne anche
molte di più.
Secondo un'altra interpretazione il numero delle rak’at dovrebbe variare a seconda del
tempo usato per ogni unità di preghiera, questo significa che se per ogni rak’ah l’imam recita una parte più lunga
di Corano dovrebbe abbassare il numero di rak’at,
mentre se recita una parte più breve dovrebbe aumentarne il numero. La scelta
deve essere fatta secondo quello che riescono a sostenere i fedeli.
Quando si va a pregare in una moschea si deve seguire la
posizione della maggioranza anche se è diversa da quella che si preferisce.
Questo, infatti, hanno sempre sostenuto e fatto i quattro Imam: se si prega in
comunità si deve seguire il metodo di preghiera dell’imam.
Inoltre, come disse Shaykh Ibn Baaz, la sunnah è di completare la preghiera con l’imam, ed è meglio
seguirlo fino a quando non ha finito, sia che preghi undici rak’at sia che ne preghi ventitre
(ventitre perché sono venti rak’at
per tarawih e tre per il witr, nel periodo di Ramadan dopo il tarawih si prega anche il witr
in comunità).
Il Messaggero di Allah salla Allahu ‘aleyhi wa sallam disse: “Chiunque sta con l’imam finché non se ne va, avrà scritta la ricompensa per qiyaam al-layl [aver pregato tutta la notte].”
Riportato da at-Thirmidhi che lo classifica Sahih,
Abu Dawud, an-Nasa’i e ibn Majah.
In un'altra versione dice “avrà scritta la ricompensa per [aver pregato] il resto della notte”.
· Il Libro Fiqh us sunnah di Sayyid Saabiq
· Il Libro Al-Fiqh 'Ala al Madhahib al-Arba'ab di 'Abd al-Rahamn al-Jaziri
· Spiegazione di Zakir Naik reperibile a: http://www.youtube.com/watch?v=sMWEHN8SuCg
· Fatwa di Sheikh Sa`d al-Shuwayrikh reperibile a: http://en.islamtoday.net/node/1453
· Fatwa reperibile a: http://islamqa.info/en/153247
· Fatwa reperibile a: http://islamqa.info/en/153247