(Maryam, 13)

Tenerezza da parte Nostra e purezza.

(Corano- Maryam, 13)

sabato 25 maggio 2013

Cos'è una Fatwa?

Negli ultimi anni il termine Fatwa (al plurale Fatawa) è stato ampiamente usato dai media, di solito per dire che che è stata emessa una sentenza di morte verso una o più  persone. Questo "limite" è dovuto ad una comprensione limitata del termine. L'ISCA (Islamic Supreme Council of America) invece propone la seguente spiegazione, per chiarire il vero significato del termine fatwa.

Per prima cosa, una fatwa non è una sentenza di morte o una dichiarazione di guerra. Una fatwa è una spiegazione della legge islamica, data da un esperto nella legge religiosa (Mufti), riguardo ad una questione specifica, normalmente su richiesta di una persona o di un giudice per risolvere un problema sul quale la giurisprudenza islamica (Fiqh) non è abbastanza chiara. Tipicamente, queste incertezze si verificano quando la società musulmana si trova ad affrontare nuove questioni - in aree in cui c'è un evoluzione nel tempo, come la tecnologia e la società che avanza.  Un esempio può essere la domanda: "Può un musulmano essere coinvolto  nella clonazione?".
 Potremmo paragonare una fatwa con la sentenza della corte di Cassazione (adattato all'Italia n.d.t.) o della corte Suprema, a seconda dell'autorità del Mufti che la fa. Ad ogni modo una fatwa non  è vincolante come il verdetto di un tribunale, una Qala (legge civile di uno stato islamico n.d.t.) può essere basata su una fatwa, ma si applica solo agli individui o gruppi nominati nella legge ed a nessun altro. Un legislatore può imporre la sua qala su tutto il suo popolo.
Sebbene al giorno d'oggi non ci sia un' autorità governativa islamica centrale - l'ultima è stata smantellata con il crollo del Impero Ottomano - ci sono degli standard generali per guadagnarsi l'autorità di dare fatwa. Questi criteri sono estremamente rigorosi e richiedono molti anni di allenamento e studio. La fatwa non si basa sulla volontà e sulle idee personali del mufti, ma viene redatta in accordo con i principi della legge islamica.
Per dare una fatwa autorizzata usando le proprie capacità di ragionamento, il mufti o il sapiente deve rispettare gli standard dell ijtihad (la capacità dei sapienti di derivare una regola della Shari'a dal Corano e dagli Ahadith n.d.t.). Questo è il criterio più importante nel dare una legge giuridica. In generale, significa essere capaci di distinguere tra la posizione delle altre scuole  e le prove che le supportano, e capire qual'è la più giusta in base alla forza o alla debolezza delle fonti.
L'Imam Shafii, fondatore di una delle quattro grandi scuole giuridiche, diceva:

Non è permesso a nessuno dare una spiegazione della Shari'a (fatwa), eccetto a chi conosce tutto il sacro Corano compreso quali versetti ne abrogano altri e quali versi questi abrogano, e quali versetti si somigliano tra di loro nel Corano e se una Sura è stata rivelata alla Mecca o a Medina. Deve conoscere l'intera raccolta degli Ahadith del Profeta (saaws), la grammatica e lo stile espressivo, ben conosciuto come poesia degli Arabi (all'epoca del Profeta (saaws) era usanza parlare in versi n.d.t.). In più dovrebbe conoscere la cultura di ogni diverso popolo della comunità che vive in nazioni differenti. Se una persona ha tutti questi attributi, allora può parlare di cos'è permesso (Halal) o proibito (Haram). Altrimenti non ha diritto di dare Fatwa.

Mentre nel passato c'erano diversi studiosi con la conoscenza necessaria per dare spiegazioni legali in modo indipendente, oggi non c'è nessuno di quel calibro. Chi ha raggiunto questo livello di conoscenza è ora conosciuto come Imam di una scuola giuridica (Imam Malik, Imam Hanifa, Imam Shafi, Imam Hanbal n.d.t.). Oggi, i sapienti basano il loro ragionamento seguendo quello dei loro predecessori (i quattro Imam delle scuole n.d.t.). Messa in pratica, questa limitazione non è restrittiva come può sembrare, per via della grande quantità di casi della legge islamica questo metodo facilita la ricerca, eccetto per i casi più astrusi.
Al contrario dei requisiti richiesti per il ragionamento indipendente, la qualifica di un sapiente per dare fatwa basandosi su dei precedenti è molto meno gravosa. Per questo un sapiente deve:
  • Conoscere i versetti del Corano inerenti alla spiegazione in questione,
  • Conoscere la ragione per cui quella spiegazione è legata a quei versetti - quando sono stati rivelati e il perché,
  • Riconoscere i versetti che sono di supporto e in contrasto con quella spiegazione,
  • Conoscere tutti gli ahadith inerenti a quella spiegazione e la correttezza della loro catena di trasmissione,
  • Avere familiarità con i precedenti legali riguardanti la questione, incluse le  obiezioni e i consensi che hanno ricevuto dai sapienti venuti prima di lui,
  • Conoscere la sintassi, la grammatica, la pronuncia, l'idioma, i casi speciali della lingua, i costumi e la cultura prevalenti al tempo del Profeta (saaws) e nelle successive due generazioni.
Succede spesso che sapienti differenti diano fatwa che si contraddicono o diverse tra loro. Questa divergenza di opinioni non è considerata un problema per l'Islam, infatti un detto ben conosciuto afferma che queste differenze tra i sapienti fanno parte dell'indulgenza di Dio, perché tengono conto delle condizioni differenti e del temperamento differente delle persone.
Nelle nazioni che osservano la legge islamica, le fatawa vengono ben discusse ed esaminate prima di renderle pubbliche. Vengono confermate con il consenso generale, che è dato dal consiglio religioso supremo dello stato. In questi casi le fatawa raramente sono in contraddizione tra loro e hanno il potere di legge esecutiva. Se due fatawa si contraddicono l'una con l'altra, l'autorità normativa (che spesso combina assieme legge civile con legge religiosa) stabilisce un compromesso. Diversamente da quanto appena detto nella tradizione Shiita ogni musulmano deve scegliere un unico mufti, da seguire in ogni aspetto della legge religiosa.
Nei paesi che non riconoscono la legge islamica, i musulmani che si imbattono in fatawa discordanti dovrebbero seguire quella del sapiente che segue la loro stessa tradizione religiosa (ad esempio se un musulmano malikita si trova a dover scegliere tra una fatwa data da un sapiente della scuola Hanafita e una di un sapiente della scuola Malikita, allora dovrebbe preferire la fatwa della scuola Malikita n.d.t.). Se due Mufti che seguono la stessa scuola arrivato a dare delle fatawa che si contraddicono, allora il musulmano dovrà sceglierne una delle due (e seguire sempre quella, non si può cambiare la fatwa da seguire a seconda delle occasioni n.d.t.). Tuttavia nella pratica non è strettamente necessario seguire una particolare scuola giuridica (anche se è preferibile, perché alcuni ahadith possono essere considerati forti da una scuola e deboli da un altra n.d.t.).
Questi sono i requisiti necessari ad un sapiente o leader religioso per dare una fatwa che sia riconosciuta dalla legge islamica. Avendo stabilito questo, non possiamo considerare le fatawa date da militanti, incluse tutte quelle che abbiamo letto negli anni passati, di alcun valore. Ancora, i media di tutto il mondo ci hanno ripetutamente presentato casi in cui il tal terrorista musulmano usa una fatwa allo scopo di dichiarare guerra e di annunciare un'altra azione violenta.
In ogni modo, a meno che chi da la spiegazione non conosca estremamente bene e non sia ben preparato nella giurisprudenza islamica, come esprimono i punti visti sopra, non ha alcun autorità di dare fatwa. Il Profeta Muhammad (saaws) ha detto:

"Chiunque dia fatwa senza la conoscenza, verrà maledetto dagli angeli del paradiso e della terra.".

Inoltre, anche se dovesse essere così ben qualificato, la fatwa rimane non vincolante, ed è applicata solo a quelli che scelgono di accettarla e desiderano rispettarla/applicarla.
Che un individuo non qualificato e non autorizzato dia una nuova fatwa è inammissibile e proibito per l'Islam. Ovviamente riportare la spiegazione di un sapiente qualificato è permesso, purché sia trasmessa senza cambiarne il contesto o le parole. Le fatawa di individui non qualificati sono considerate "nulle e senza valore", come diceva Umar (raa), il secondo califfo dopo il Profeta (saaws).

Il precedente testo è la traduzione dell'articolo "What is a Fatwa?" di Shaikh Muhammad Hisham Kabbani.

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