(Maryam, 13)

Tenerezza da parte Nostra e purezza.

(Corano- Maryam, 13)

martedì 6 agosto 2013

Ramadan, il mese del digiuno

Digiunare Ramadan (siyamu Ramadan) è uno dei cinque pilastri dell’Islam. Ramadan è il nome del nono mese del calendario islamico ed essendo un mese lunare ha una durata di 29 o 30 giorni.
Con digiunare (siyàm o sawm) nell’Islam si intende astenersi dal mangiare, dal bere e dall’avere rapporti sessuali (e in generale da tutti gli invalidanti del digiuno) dall’alba fino al tramonto con l’intenzione di adorare Dio.

I pilastri del digiuno sono due:
  1. L’intenzione (anniyyah): come qualsiasi tipo di adorazione anche il digiuno deve essere fatto con intenzione. Allah SWT infatti dice:
    "eppure non ricevettero altro comando che adorare Allah, tributandoGli un culto esclusivo e sincero"
     (La Prova 98,  5) 
    e il profeta Muhammad SAAWS disse:
    "Le azioni valgono secondo le intenzioni ed ogni uomo avrà secondo il suo intento"
    riferito da Imam Bukhari e Imam Muslim

  2. L’astensione da tutti gli invalidanti del digiuno dall’alba fino al tramonto, Allah SWT disse:
    "Nelle notti del digiuno vi è stato permesso di accostarvi alle vostre donne; esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro. Allah sa come ingannavate voi stessi. Ha accettato il vostro pentimento e vi ha perdonati. Frequentatele dunque e cercate quello che Allah vi ha concesso. Mangiate e bevete finché, all'alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero; quindi digiunate fino a sera." 
    (La Giovenca 2, 187)
    Sia il Corano che la Sunnah stabiliscono l’obbligatorietà del digiuno:
    Allah SWT dice:
    "O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati; [digiunerete] per un determinato numero di giorni. Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni. Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo, c'è un'espiazione (fidyah): il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste!"
    (La Giovenca 2, 183-184)
    E il Profeta Muhammad SAAWS disse:
    Abu Abdulrahman Abdullah figlio di Omar ibn al-Khattab (Allah si compiaccia di lui) riferisce:
    Ho sentito dire dal Messaggero di Allah (pace su di lui):
    "L'Islam poggia su cinque pilastri: la testimonianza che non c'è altro dio che Allah e che Muhammad è il messaggero di Allah, il compimento della preghiera rituale, il versamento della Zakat, il pellegrinaggio alla Casa e il digiuno nel mese di Ramadan."
    riferito da al-Bukhari e Muslim

Chi è tenuto a digiunare?

 Il digiuno del mese di Ramadan è un obbligo per chiunque sia:
  1. Musulmano
  2. Maggiorenne (ovvero che abbia superato la pubertà)
  3. Cosciente e sano di mente: il digiuno non è prescritto per chi non è sano di mente perché non è consapevole delle proprie azioni. Il Profeta Muhammad SAAWS disse:
    "il calamo è sollevato per tre gruppi (di persone) – ovvero non sono responsabili delle proprie azioni – l’insano finché non guarisce, chi dorme finché non si sveglia, il bambino finché non raggiunge la pubertà"
     riportato da Ahmad, Abu Dawud e At-Tirmidhi.
  4. In grado di fare il digiuno; le persone non in grado di digiunare si dividono in due gruppi: chi è impossibilitato temporaneamente a digiunare e chi in modo permanente. Entrambi hanno il permesso di mangiare, ma il primo deve recuperare il giorno o i giorni persi dopo Ramadan, quando si sarà ripreso. Chi invece è impossibilitato a digiunare, ma non c’è speranza che si riprenda in futuro (come chi non è in grado di digiunare per vecchiaia o per malattie croniche) deve pagare un pasto ad un povero per ogni giorno di Ramadan che non ha digiunato. Questa espiazione si chiama fidyah.
  5. Sedentario (non in viaggio): chi è in viaggio ha il permesso di saltare il digiuno se il viaggio presenta delle difficoltà. E’ comunque preferibile che digiuni se il viaggio non presenta grandi difficoltà. Se dovesse mangiare è tenuto a recuperare i giorni persi dopo Ramadan. A chi gli chiese del digiuno nel viaggio il Profeta rispose:
     "se vuoi digiuna o se preferisci mangia"
    (riportato da Imam Bukhari)
  6.  In stato di purità: ovvero non essere nel periodo del ciclo mestruale (haidh) o di puerperio (nifas)

Peculiarità di Ramadan

Ramadan è un mese pieno di grazie e di misericordia, è un periodo di intensa spiritualità per tutta la comunità islamica. L’Inviato di Dio disse:
"Quando arriva il Ramadan vengono aperte le porte del Paradiso, e chiuse quelle del Fuoco, e i demoni vengono legati."
Chi digiuna deve impegnarsi il più possibile a mantenere una buona condotta, a non nutrire cattivi pensieri, ad evitare i litigi ed a non calunniare né mentire. Il digiuno del mese di Ramadan insegna la carità e la compassione verso i poveri perché fa provare anche ai ricchi i morsi della fame e la sete.
Abu Hurairah ha riportato che il Messaggero di Allah saaws disse:
" Iddio Potente e Glorioso ha detto: "Ogni azione del figlio di Adamo gli appartiene, eccetto il digiuno, che appartiene a Me, ed Io ne dò ricompensa;" il digiuno è un’armatura, e quando sia giorno di digiuno per uno di voi, non nutra propositi osceni né vociferi, e se qualcuno lo ingiuria o lo combatte, dica: 'Sto digiunando'; e per Colui nella Cui Mano è l’anima di Muhammad, l’alito cattivo che promana dalla bocca di colui che sta digiunando è migliore davanti a Dio del profumo del muschio. Chi digiuna ha due motivi di cui rallegrarsi: si rallegra quando lo rompe, e si rallegrerà del digiuno fatto quando incontrerà il suo Signore." 
Riportato da Ahmad, an-Nasa’i e Muslim
L’Inviato di Dio disse:
"Non vi è servo che digiuni un giorno sulla via di Dio, senza che per quel giorno Iddio gli tenga lontano il volto dal Fuoco per settanta annate".
Abu Hurairah riporta che il Profeta Muhammad saaws disse:
"A chi digiuna il mese di Ramadan con fede e chiedendo la ricompensa di Allah saranno perdonati tutti i peccati precedentemente commessi".
Riportato da Ahmad.
Ramadan è reso doppiamente sacro dall’Islàm per il fatto che è:
"Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza" 
(La Giovenca 2, 185) 
in una delle ultime notti del mese, detta Lailatu l-Qadr (notte del destino):
"Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino." 
(Il Destino 97,  1) 

Gli invalidanti del digiuno (mufsidàt assiyàm):
  1.  Mangiare o bere volontariamente invalida il digiuno, perchè Allah SWT disse:
    "Mangiate e bevete finché, all'alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero; quindi digiunate fino a sera."
    (La Giovenca 2,187).
    E’ valido invece il digiuno di chi mangia e beve involontariamente (cioè per dimenticanza, errore o costrizione) purché riprenda il digiuno subito dopo aver preso coscienza di tale rottura. Il Profeta Muhammad SAAWS disse infatti:
    "chiunque dimenticandosi di essere a digiuno mangia e beve completi il proprio digiuno, è stato Allah che l’ha saziato e dissetato"
     (riportato da al Bukhari e Muslim).
  2. Avere rapporti intimi invalida il digiuno. Chi cade in questo grave peccato deve recuperare il giorno di digiuno e fare la kaffara (espiazione) che consiste in liberare un schiavo o digiunare due mesi consecutivi o dare un pasto a 60 poveri.
  3. Rimettere volontariamente invalida il digiuno mentre vomitare involontariamente no.
  4. Perdita di sangue del ciclo (haidh) o del puerperio (nifas)
  5. Intenzione di rompere il digiuno: se durante il giorno di digiuno una persona ha l’intenzione di rompere il digiuno, il suo digiuno è invalidato anche se non dovesse mangiare né bere niente.
  6. Conversione dall’Islam a un’altra religione, perché il digiuno è un obbligo solo per i musulmani.

Alcuni post con delle fatawa riguardanti Ramadan:



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